Just Do It

No, non è una marchetta al famosissimo brand. Non è nemmeno un tentativo di plagio.

E' la risposta che vorrei/dovrei dare alla maggior parte degli atleti, giovani e meno, che mi chiedono consigli su come migliorare.

La tendenza che vedo è la costante ricerca delle risposte a priori; voler sapere se-come-quanto-in quanto funzionerà, come se la risposta a queste domande sia una discriminante nel decidere se lavorare o meno.

Certamente è importante avere qualche certezza e delle basi per fidarsi prima di iniziare, ma tutte queste domande eliminano un aspetto FONDAMENTALE del processo di crescita: IMPARARE FACENDO.

Noi coach sappiamo che alcuni metodi funzionano meglio di altri, che ci sono cose che è meglio non fare, ma il feedback che deriva dall'esperienza dell'atleta è quello che ci permette di aggiustare il tiro per migliorare la programmazione.

In secondo luogo ritengo sia impensabile cercare di imparare una cosa senza farla. L'azione più logica resta provare, vedere quanto ci manca e pensare a cosa sbagliamo; se poi chiediamo anche il parere di un esperto meglio ancora.

Per me è stato così:

Ho fatto la mia prima schiacciata a 13 anni quando ero alto 1.85 (non basso, ma nemmeno altissimo). Ci sono riuscito senza fare "vertical jump program" o allenamenti speciali di rinforzo muscolare. L'unico allenamento costante che ho fatto è stato fingere di essere Michael Jordan schiacciando nei canestri del minibasket o nel canestrino di casa (h 2,75 M).

Il miglioramento del mio salto è avvenuto saltando in continuazione, affinando tecnica e coordinazione grazie al semplice gesto di imitare il mio idolo.

Nel 60% dei casi questo è ancora il miglior metodo per ottenere risultati.

Ovviamente non sto snobbando l'importanza di un buon programma o della competenza di un buon coach, sto solo dicendo che spesso abbiamo solo bisogno di fare prima di chiedere. Magari anche la qualità delle domande sarà più alta.

Just Do It

Be a GOAT

Andrea