Regredire per PROGREDIRE

24.03.2022

Forse il concetto più importante per chi allena o si allena.

Non tutti partiamo dalle stesse capacità, non tutti proveniamo dallo stesso ambiente, non tutti abbiamo la stessa genetica. Questo è un dato di fatto che porta ad una domanda: come gestiamo la "personalizzazione" dell'allenamento?

La mia risposta è: se un concetto di base è corretto ma l'atleta non riesce a fare un esercizio, la soluzione non è evitare l'esercizio, ma trovare la giusta regressione che gli permetta di accedere al concetto senza causargli traumi o dolori.

ESEMPIO

Un esercizio come i VMO Squats può avere un impatto molto forte su un atleta con problemi al ginocchio, ma è anche vero che l'accosciata completa prima o poi va recuperata per motivi di funzionalità e prevenzione. Una possibile soluzione si può avere fornendo due sedie come appoggio laterale per scaricare il peso e guadagnare qualche grado di flessione.

Ecco il video: 

https://youtu.be/xR3vWzZ6FV8

A qualunque livello, qualunque sia il punto di partenza, trovare le giuste regressioni per non inibire completamente un atleta è fondamentale se si vuole ottenere il meglio sia dal punto di vista di prevenzione che di miglioramento.

Spesso con un pò di creatività e mettendosi nei panni di chi stiamo allenando possiamo rendere accessibili a tutti anche degli esercizi che sembrano troppo avanzati, dando anche fiducia ai nostri atleti senza farli sentire "indietro" rispetto a chi è più avanti nel percorso.

In conclusione:

Non esistono esercizi che non si possono fare, esistono invece regressioni che li rendono accessibili a tutti.

Sta a noi capire il come.

Be a GOAT

Andrea

Andrea Pedrazzini - blog sportivo
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