SUICIDI? NO GRAZIE!

06.12.2022

Ho postato di recente un video in cui dicevo che i Suicidi non servono a nulla e sono stato massacrato.

Poco male, però mi dispiace che la maggior parte delle persone non capisca che l'allenamento si sta evolvendo e resti ancorata a concetti preistorici.

Il basket è uno sport caratterizzato da sforzi massimali (scatti, salti) di breve durata ed in successione, intervallate da momenti di pausa.

Se voglio preparare i miei giocatori a rendere meglio sul campo,come coach o preparatore che sia devo cercare di ripetere uno stimolo più simile possibile agli sforzi che verranno fatti in partita.

Dovrei anche tenere conto del fatto che le fibre muscolari che mi consentono di eseguire sforzi massimali (fibre veloci) sono diverse da quelle che rigusardano la resistenza (fibre lente). Una base di allenamento sulla "resistenza" è necessaria, ma non è completamente trasferibile poi sul campo di gioco in quanto difficilmente un giocatore correrà per più di 15" in maniera continuativa.

Se pensiamo al "suicidio" sono pressochè 30-45" di corsa continua, perchè il cambio di direzione è talmente istantaneo che non può essere considerato un'interruzione dello sforzo. Quindi data questa osservazione vi faccio una domanda: "quale tipo di fibre muscolari sto allenando?"

Se avete risposto "fibre lente" avete ragione. Quindi stiamo veramente facendo "fiato" per il basket?

Se invece dei Suicidi facessimo fare ai ragazz* delle serie di allunghi o scatti con ritorno camminando, non staremmo aumentando la loro capacità di RESISTENZA all'esecuzione di sforzi massimali?

A mio parere la metodologia di allenamento più valida è la seconda, perchè lo stimolo allenante si avvicina molto di più allo sforzo in gara.

In caso voleste fare un passo ancora più in profondità, vi do un altro spunto:

Come preparatore preferisco evitare il più possibile l'allenamento della resistenza, soprattutto in preparazione pre-campionato. Preferisco concentrarmi sull'allenamento della forza e dare all'atleta tutti quegli stimoli che in campo non può avere.

Volete che corrano? Dategli un pallone!

Il cosiddetto "cardio" facciamoglielo fare giocando: così correrano di più, saranno più felici e avremo riprodotto gli stimoli di gioco al 100%.

Be a GOAT

Andrea

Andrea Pedrazzini - blog sportivo
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